La pandemia e il conseguente lockdown hanno rappresentato anche per il Made in Italy agroalimentare un percorso acceleratore d’innovazione, o almeno una significativa sollecitazione: nell’uso del digitale come strumento per rimanere vicini ai consumatori attraverso la comunicazione multicanale, nell’individuazione di nuove traiettorie e canali per arrivare al mercato, nell’adozione dell’e-commerce.
Ma la spinta innovativa è di fatto risultata presente solo dove c’era già un progetto strategico avviato, mentre nei casi in cui mancava questa visione le aziende hanno continuato - e continuano - a muoversi a piccoli passi, talvolta maldestri.
È quanto emerge dall’indagine curata da AgriFood Management&Innovation Lab, il laboratorio di ricerca del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, nato poco meno di un anno fa con l’obiettivo di supportare le imprese del comparto e accompagnarle nell’affrontare le importanti e complesse sfide del presente.